Infrastrutture e servizi

2019 Area di Servizio di Bellosguardo

Nell’ambito del progetto di ampliamento alla terza corsia dell’Autostrada A1 Milano-Napoli, nel sub-tratto Barberino di Mugello – Firenze nord è prevista la realizzazione di un’area di servizio con accesso unico dalla corsia sud.

L’area di intervento, ricadeva in un’area valliva in generale stato di abbandono dal punto di vista agro-silvo-pastorale,  sovrastata da un rilievo molto acclive sul quale si trova il vecchio nucleo di Montebuiano, in totale stato di degrado ed abbandono. Il progetto sin dal 2004 (avvio procedura VIA e prima ipotesi progettuale) prevedeva la messa a deposito del materiale  proveniente dagli scavi dalla lunga (7,7 km) galleria di S.Lucia (oltre tre milioni di metri cubi di “Smarino”, il materiale prodotto dalle grandi Talpe-Frese meccaniche che scavano le gallerie) con una radicale modifica dell’attuale morfologia valliva, quasi completamente “riempita” e la perdita di ampie fasce di vegetazione, anche a bosco. Gli spazi risultanti a fine deposito sono destinati alla realizzazione dell’area di servizio, che ospiterà auto e mezzi pesanti su due ripiani posti a quote differenziate e tra loro collegati da una rampa inserita in un sistema di ciglionamenti che sostengono la scarpata di raccordo tra i due ripiani.

DOVE

Comune di Barberino di Mugello- Provincia di Firenze-Toscana- Italia.

QUANDO

2008-2009. Progetto Preliminare, Progetto definitivo, Progetto esecutivo.

2019-2020. Variante Morfologico Funzionale 2019 derivante da  una serie di variazioni, atte a recepire  le  prescrizioni formulate nel corso della Valutazione di Impatto Ambientale– Progetto definitivo (in corso di approvazione alla CdS).

CHI

Progettisti / Gruppo tecnico

Progetto 2008-2009

ArchLandStudio Firenze – Arch. Lorenzo Vallerini (coordinamento tecnico-scientifico e paesaggio), in collaborazione con Arch.tti Giovanna Bologni, Elisa Gregorini, Sara Lateana.

Architettura: Arch.tti Mario Canato, Enrico Francesconi SPEA S.p.A. Milano.

Edifici di servizio, impianti e piazzali: Ing. Massimo Mulé M&B Roma.

Variante Morfologico Funzionale 2019

Capocommessa e Progettista Specialistico: arch. Enrico Francesconi in collaborazione con arch. Anna Brambilla – SPEA S.p.A. Milano.

Direttore Tecnico: ing. Andrea Tanzi – Responsabile integrazione prestazioni specialistiche: ing. Carlo Lombardi  – SPEA S.p.A. Milano.

Sistemazioni paesaggistiche, delle opere a verde e degli arredi: Arch. Lorenzo Vallerini in collaborazione con Arch.tti Lorenzo Nofroni e Lucio Lorenzo Pettine, dott.ri Filippo Carvetta e Luca Vallerini- ArchLandStudio Firenze.

Edifici di servizio, impianti e piazzali: Ing. Massimo Mulé – M&B Roma.

Committenti/ Autostrade per l’Italia SpA Roma , SPEA Engineering SpA, Milano/Roma.

COSA

Dati intervento / L’area ha una estensione complessiva  di circa 36 ettari, ricomprendendovi anche aree non direttamente interessate ma di pertinenza,  di cui circa  25 ettari sono interessati da un parco-paesaggio con sistemazioni a verde di vari genere e  esistenti e nuove aree boscate, mentre circa 11 sono occupati da parcheggi, viabilità, servizi, aree a verde di pertinenza, ecc. Con l’Area  di  Servizio  Bellosguardo  si realizzano  un parcheggio-sosta  per  95 mezzi pesanti, oltre a 218 posti auto e 13 per Bus e camper e un ruolo strategico per la gestione delle emergenze neve dato dalla  posizione geografica sui valichi dell’Appennino.

Il progetto dell’Area di Servizio, in relazione allo stato dei luoghi e del paesaggio, si propone come primo obiettivo  di “aderire” all’esistente morfologia e di raccordarsi agli elementi emergenti del paesaggio reinterpretandoli in una nuova visione del sistema nel suo insieme, a fronte dei notevoli cambiamenti che il deposito terre ha operato nel contesto. Si tratta di un cambiamento totale dello stato dei luoghi che genererà un “nuovo paesaggio”: un paesaggio delle infrastrutture assolutamente innovativo, ma non dimentico dei segni formali delle sue origini storiche, e proiettato al soddisfacimento degli utenti dell’autostrada e di un più ampio uso pubblico.

Il primo progetto del 2008-09 prevedeva un modellamento morfologico derivante dal deposito terre con  un primo ampio piano riservato alla corsia sud posto ad una quota più bassa dell’autostrada ed un secondo riservato alla corsia nord posto a 12 m più in alto a raccordo con l’esistente morfologia: tra i due piani si allungava un’ampia e dolce scarpata che accoglieva un importante edificio commerciale e di servizio e i suoi spazi di pertinenza rappresentati dai “giardini terrazzati”. A corona di questi elementi era prevista un’ampia fascia a “parco-paesaggio” come  raccordo con i sistemi paesaggistici e gli elementi preesistenti.

Nella Variante del 2019 si mantiene la morfologia originaria su due ripiani e una grande scarpata di raccordo, ma si alzano le quote sia del ripiano inferiore che di quello superiore per allocare più terre garantendo comunque il raccordo con gli accessi uscite verso l’autostrada: l’accesso rimane solamente dalla corsia sud sul piano a quota autostrada per poi raccordarsi al ripiano superiore tramite una rampa-bretella interna all’area. La nuova soluzione distributiva dei piazzali si presenta meno densa di quella del progetto esecutivo 2008,  con edifici commerciali e di servizio molto ridotti,  inframmezzata da ampie aree permeabili e intersecata dai filari arborei disposti ad angolo retto che contribuiscono a frammentarne la percezione dell’autostrada. L’ampia fascia perimetrale esterna di raccordo tra l’Area di Servizio e il limite dell’area di intervento continua ad ospitare la deviazione “naturalistica” di un corso d’acqua, prati, filari, olivete e gli estesi interventi di rimboschimento ottemperanti alle prescrizioni formulate nel corso dell’iter autorizzativo, mentre i percorsi pedonali interni all’Area di Servizio sono collegati ad un sistema di aree pic-nic ombreggiate.

Lo stato dei luoghi  è ovviamente molto cambiato in circa dieci anni di attività di deposito terre e ad oggi il paesaggio ha assunto le caratteristiche di una “area mineraria” incastonata in un ambiente contermine ancora connotato dagli originari assetti formali ed ecosistemici e dall’esistente sistema dell’insediamento, con un  deposito terre che ha perduto totalmente qualunque caratteristica di “suolo” fertile.

Dunque, la questione centrale per rendere nuovamente “verde” tutta l’area insiste sulla necessità di ricostruire la fertilità del deposito terre che attualmente, dato che lo Smarino viene trattato con Calce per renderlo “stabile”, presenta caratteristiche totalmente inospitali per la sopravvivenza delle piante con un suolo molto denso e duro e con un pH  molto alto, fortemente alcalino.

Il progetto delle sistemazioni a verde si è basato in prima istanza su una serie di operazioni che prevedono una “lavorazione” profonda del suolo delle  aree nelle quali si prevede la piantagione di alberi ed arbusti e una correzione chimica ed organica di determinate componenti e di integrazione di quanto presente nello Smarino per renderlo accettabile allo sviluppo della vita vegetale.

Su questo plafond ricostruito (27 ettari su un totale di 36) si sono sviluppate le previsioni di sistemazione paesaggistica, arredi e nuove piantagioni consistenti in:

a-aree con vegetazione esistente mantenuta per circa 6 ettari (boschi ex-cedui e/o di alto fusto, frutteti, filari di alberi, arbusti e macchie, ciglionamenti con macchia spontanea);

b-aree con vegetazione di nuovo impianto per circa 18 ettari (boschi misti a prevalenza di querce (su smarino o su terra), oliveta, vegetazione arboreo-arbustiva  ripariale, prati fioriti, sfalciati e rustici, ciglionamenti con prato rinforzato e arbusti, filari alberati;

c-aree pavimentate e a verde di nuovo impianto per circa 3 ettari (percorsi di servizio e manutenzione, percorso centrale e altre aree pavimentate, area gioco bambini, area cani, area pic-nic, aree piazze verdi e pic-nic, ingresso esterno, parcheggio dipendenti, servizio wc area tir, piazzale dt4, posto neve, aiuole alberate).