Parchi, giardini e piazze

2012 Lago e sistemazioni paesaggistiche resede agrario San Gimignano

Redazione di progetto preliminare, definitivo ed esecutivo e direzione lavori per la realizzazione di un nuovo invaso a scopi irrigui in sostituzione di uno esistente e delle relative sistemazioni paesaggistiche.

DOVE

Loc. Sant’Andrea, San Gimignano (Siena) – Toscana – Italia.

QUANDO

2008-2012

CHI

Progettisti/ Consulenti incaricati/ Lorenzo Vallerini (Architetto – Paesaggista), Relazione geologica, geologico – tecnica ed idraulica a cura di Idro Geo Service S.r.l. Dott. Geol. Simone Fiaschi.

Collaboratori: Arch. Giovanna Bologni, Arch. Giuseppe Bandieramonte, Arch. Elisa Lucattini, Arch. Lorenzo Nofroni.

Committente / Privato

COSA

Dati Intervento/ Superficie lago 1.373mq, Area d’intervento 11.730 mq.

LA PROPOSTA PROGETTUALE

Il progetto risponde alle esigenze di ampliare l’invaso posto più a monte per aumentare, a fronte dei periodi di siccità più prolungati,  la riserva idrica disponibile per l’azienda agricola e le aree di pertinenza delle abitazioni.

L’ipotesi di un ampliamento dell’esistente invaso, caratterizzato anche da una conformazione regolare e male inserito nel contesto, non è sembrata praticabile in ordine ai problemi di costante perdita idrica dello stesso che hanno ingenerato dei piccoli fenomeni di distacco lungo i versanti verso valle. Si è, dunque, ritenuto più idoneo creare, lungo il medesimo versante  un nuovo  invaso, che avrà una tenuta certamente più sicura, anche  in relazione alla possibilità di una positiva trasformazione ed integrazione nel paesaggio esistente.

I principi su cui si è basato il progetto, dunque, sono stati:

  1. L’aumento della disponibilità idrica;
  2. L’inserimento nella morfologia esistente;
  3. Il miglioramento e l’arricchimento visuale del paesaggio;
  4. La fruibilità delle rive ed il collegamento con la percorribilità esistente;
  5. L’uso di metodi e tecniche di ingegneria naturalistica, per una integrazione con gli elementi naturali della zona.

Gli elementi del progetto hanno inteso:

  1. Mantenere le dimensioni dell’invaso lungo il viale di Pini con la realizzazione di una scarpata di contenimento verso valle non superiore ad 1 m di altezza, al fine di un inserimento morfologico dello stesso sul versante interessato il più naturale possibile;
  2. Garantire almeno il raddoppio della disponibilità idrica rispetto all’esistente invaso: si passa dai 3.227 mc dell’attuale invaso ai 6.618 mc di quello di progetto;
  3. Dare una forma il più naturale possibile all’invaso per un suo corretto inserimento in un contesto paesaggistico caratterizzato da forme e linee morbide, con una lunghezza complessiva di circa 170 ml. ed una larghezza tra 15 ed i 25 ml.;
  4. Rendere l’invaso fruibile lungo le sue rive tramite la creazione di un percorso pedonale in terra battuta che corre lungo il bordo a valle e che si ricollega al Viale dei Pini ed uno spazio di sosta su prato con nuove alberature;
  5. Caratterizzare le rive dell’invaso con materiali diversificati (muretti in pietra, piccole scogliere, rive in ciottoli, rive in terra) per arricchirne il contenuto paesaggistico e evitare antiestetiche visuali in caso di abbassamento del livello dell’acqua durante la stagione asciutta;
  6. Impiantare lungo parte delle rive, al fine di mantenere pulite le acque,  fasce di vegetazione palustre (tifa, cannuccia palustre, ecc.) con funzione filtrante e fitodepurante delle acque (viene anche eliminata la tipica colorazione verde delle acque dovuta alle alghe e  si riducono i pericoli di eutrofizzazione);
  7. Creare piccole zone per la sosta dell’avifauna di passaggio con rive in terra con vegetazione ed un isolotto per la nidificazione; una fitta vegetazione in corrispondenza dell’isolotto potrà favorire l’osservazione dell’avifauna;
  8. Realizzare un collegamento tra l’esistente pompa di emungimento delle acque del lago posto a valle ed una piccola cascatella artificiale in roccia per il riempimento del nuovo invaso, tale sistema, oltre ad ovviare a sistemi di adduzione esteticamente impattanti, permette anche una migliore ossigenazione delle acque. Il sistema di impermeabilizzazione del fondo dell’invaso sarà effettuato tramite la stesura di una guaina impermeabile adagiata sul fondo, agganciata alle rive ed ai vari materiali lapidei (vedi disegni delle sponde) e ricoperta da uno strato di argilla: questo sistema può garantire meglio la tenuta nel tempo che, in caso di uso della sola argilla, potrebbe invece presentare problemi di fessurazione e perdita di acqua (i movimenti dei terreni argillosi, infatti, non danno mai garanzie di tenuta).