Paesaggio e territorio

2010 Toscana Resort Castelfalfi

Valutazione Integrata (D.P.G.R. 9 febbraio 2007 n.4/r) della Variante al Regolamento Urbanistico per il Progetto “Toscana Resort  Castelfalfi”, Valutazione paesistica-ambientale.

DOVE

Comune di Montatone (FI).

QUANDO

2008-2010

CHI

Progettisti/ Consulenti incaricati/ Lorenzo Vallerini (Coordinatore del Gruppo di Lavoro- Paesaggista), Alessandro Marratzu (Geologo) , Andrea Bernardini (Naturalista), Roberto Polidori (Agronomo)

Collaboratori: Giovanna Bologni, Sara Lateana

Committenti/ Comune di Montatone (FI)

COSA

Dati Intervento/ Tenuta di Castelfalfi circa 1.100 ha

La Tenuta di Castelfalfi è interessata da un progetto di sviluppo turistico-ricettivo, “Toscana Resort Castelfalfi” che punta a:

  • lo sviluppo di un complesso turistico sostenibile e competitivo sul piano internazionale;
  • l’integrazione della pianificazione nel contesto paesaggistico;
  • una concezione innovativa e rispettosa dell’ambiente.

L’approvazione del progetto passa attraverso:

  • una Variante al Regolamento Urbanistico;
  • un Piano Urbanistico Attuativo (PUA);
  • un Piano di Miglioramento Agricolo Ambientale (PMAA).

Il paesaggio di Castelfalfi è un paesaggio ancora in equilibrio, storicamente determinatosi attraverso una particolare organizzazione dell’habitat agricolo in cui sono rinvenibili rapporti di funzionalità sistematica tra elementi naturali e fattori antropici, tra le forme e i modi dell’abitare e l’organizzazione produttiva agricola, fra gli insediamenti e la campagna, fra la casa ed il campo. In questo contesto si inseriscono nuovi interventi di varia natura come strade e parcheggi, sentieristica e piste ciclabili, un nuovo borgo adiacente a quello esistente, recupero dell’esistente borgo vecchio con integrazioni funzionali e ricettive nell’area urbana di Castelfalfi di più recente realizzazione, villaggi-vacanze residenziali, recupero e frazionamento degli esistenti casali agricoli integrati a nuovi casali, un campo da golf che si aggiunge ad un altro esistente, un nuovo centro agricolo, vigneti, oliveti, seminativi e gestione delle aree boscate, sistemi energetici rinnovabili.

L’ aspetto più delicato è, dunque, legato alla gestione e alla preservazione delle risorse ambientali, e all‘inserimento del progetto nel sistema del paesaggio: questi sono gli aspetti chiave su cui è stata indirizzata la Valutazione paesistica-ambientale che, in sintesi, si è sviluppata  secondo  i seguenti “steps”:

  1. Presa d’atto dello stato della progettazione in corso;
  2. Analisi dello stato dei luoghi e del paesaggio ante-opera, con il fine di individuare i principali soggetti di riferimento del territorio-paesaggio (ambiti paesistici omogenei) e con l’indicazione dei fattori di pregio e criticità;
  3. Verifica post-opera della compatibilità degli interventi previsti attraverso una sovrapposizione tra interventi ed ambiti paesistici omogenei e la loro qualità, vulnerabilità, capacità di assorbire le trasformazioni indotte dai progetti, con ulteriore riferimento alle caratteristiche semiologiche (sia naturali che antropiche) in modo da comprendere l’eventuale coerenza o contrasto con la struttura del paesaggio presente (coerenza morfologica, interruzione della trama del paesaggio agrario, studio della visibilità assoluta, ecc.);
  4. Verifica post-opera della compatibilità degli interventi previsti con riferimento agli strumenti urbanistici vigenti e di previsione a livello locale e sovralocale, nonché aree naturali protette, ecc.;
  5. Diagnosi: a seguito dello studio paesistico-ambientale e la verifica, evidenziazione dei punti di maggior conflitto (visivo, ecologico, culturale, ecc…), ma anche delle eventuali potenzialità (se, ad esempio, i nuovi interventi possano portare con sé nuove potenzialità ai luoghi, una positiva ridefinizione degli spazi, ecc.) ed indicazione degli indirizzi utili alla progettazione, nonché individuazione gli interventi di mitigazione.