Recupero aree degradate

2005 Parco delle cave a Cagliari

Concorso internazionale Selezione italiana 1° classificato – Selezione Internazionale 2° classificato – Progettazione di un parco denominato “Parco delle Cave” ubicato nel Comune di Cagliari – Joint project “Rosario SUMA. Una Solución Urbana desde una Mirada Alternativa” su Europa-Aid – URB-AL II – Red 7 “Gestion y control de la urbanizacion”, insieme alla città di Rosario (ARG) capofila, Montevideo (Uruguay), San Paolo (Brasile), Lleida (Spagna).

DOVE

Loc. Fangario, Cagliari.

QUANDO

2005

CHI

Progettisti / Alberto Breschi  capogruppo, Flaviano Maria Lorusso progettazione urbana, Sandro Roggio tutela ambientale, ARCHLANDSTUDIO Lorenzo Vallerini  sistemazioni paesaggistiche.

Consulenti: Luigi Gavini progettazione urbana, Alberto Loche programmazione complessa, Pierpaolo Perra progettazione architettonica, Maria Franca Perra recupero urbano e sviluppo sostenibile, Vania Erby pianificazione territoriale, Ivan Corellas geologia, Anna Paola Iacuzzi economia e marketing territoriale, Antoni Vinci aspetti pedologici vegetazionali.

Collaboratori: Francesco Deriu.

Committenti / Regione Autonoma della Sardegna.

COSA

Dati intervento / 58 ettari –  parco, boschi, verde.

Il disegno del Parco ed il recupero della cava sono due facce della medesima medaglia. L’evento negativo “cava” è occasione per creare un nuovo paesaggio  con caratteristiche proprie ed originali che non nascondono l’attuale situazione, ma la inglobano sfruttandone le valenze positive: il recupero dunque non solo come semplice intervento ambientale e/o produzione di servizio, ma anche come occasione per creare un “luogo diverso” capace di suscitare sensazioni nuove e percettivamente ricche, in sintonia con le forme preesistenti, con l’ambiente urbano circostante.

La soluzione proposta risponde ai seguenti requisiti generali:

  1. I collegamenti funzionali e del verde da e per l’area di intervento sono tarati sulle preesistenze storiche, naturali ed urbane circostanti;
  2. La modellazione delle pareti di argilla è limitata alle operazioni indispensabili, mantenendo il più possibile la morfologia originaria;
  3. L’elemento naturale per eccellenza, l’acqua, risultante dalle opere di escavazione è mantenuto e rafforzato anche tramite modalità di recupero delle acque reflue e di accumulo per gli usi irrigui del parco;
  4. La sistemazione delle pareti di argilla garantisce la stabilità delle pareti, la ricostituzione del “suolo fertile” e la “ricolonizzazione” vegetale dei diversi fronti;
  5. La fruizione dell’area è di tipo pubblico, connessa alle residenze previste lungo il “Margine” (scala di quartiere) ed ai servizi dei “Bastioni”, nonché alla “Mostra” di land-art prevista nella cava (scala urbana);
  6. I servizi del Parco soddisfano i bisogni di attività all’aria aperta, di aggregazione e socializzazione degli abitanti, anche in funzione di una “appropriazione” del parco da parte dei residenti, per garantire più sicurezza e una gestione più semplice.